Traccia per l'esame di coscienza

“Non abbiate paura del mistero di Dio; non abbiate paura del suo amore; e non abbiate paura della debolezza dell’uomo ne della sua grandezza! L’uomo non cessa di essere grande neppure nella sua debolezza”
(Giovanni Paolo II)

Questa - di un cuore guarito e rinnovato - è la prima vera Grazia che ti fa’ la Madonna, col Sacramento della Riconciliazione.
Il Sacramento, è un itinerario di guarigione, ben articolato e preciso in tre tappe, indispensabili per una riabilitazione completa e per una “vita in pienezza”...

1. Dopo un serio esame di coscienza (ti può forse essere d’aiuto questo sussidio), verifica il tuo sincero pentimento e la ferma decisione di cambiare.

2. Esponi con fiducia, umiltà e onestà completa, le tue colpe al confessore.

3. Inizia, riprendi o completa, con la faticosa “penitenza”, il tuo impegno per cambiare e per guarire totalmente curando i mali alla loro radice.


Ora ricorda anche che...

- Il confessore non è uno psicanalista che deve “tirarti fuori” le tue magagne. Sei tu che, se vuoi guarire il cuore, liberamente e coscientemente, prendi l’iniziativa di affidarti all’Amore comprensivo e misericordioso di tuo Padre che ti vuole bene anche se peccatore, ma ti sogna bello e sano, “Santo”, come è Lui che ti ha creato e come ti pensa da sempre. Coraggio!

- Se però “modestamente”(?!), ti consideri un “onesto” e “senza colpe”...
Se - confessato da poco - non ricordi che generiche e scontate imperfezioni... Se dici “Pur non sapendo cosa confessare ... un’assoluzione in più male non fa’...” Allora ... Non accostarti alla confessione. Il tuo itinerario interiore ha bisogno ancora di altro. La “confessione” rischierebbe di essere inutile, se non determinasse la decisione di una vera conversione.





“Mi alzerò e andrò da mio Padre e dirò: Padre ho peccato!”
“...Alzatosi andò da suo Padre. E lo vide il padre da lontano, mosso da pietà gli
corse incontro e con grande tenerezza lo baciò”!

(Luca 15)





CHE DIRE AL CONFESSORE?

Non stare sul generico «Avrò fatto un po’ di tutto...» o peggio «Ma io di male non ho fatto niente...». Non saresti onesto né con te stesso, né con tuo Padre.

Prova a pensare ai nodi fondamentali della tua vita:

DIO, la TUA FAMIGLIA, il PROSSIMO, il TUO CUORE...


DIO...

* Come stai dentro con Dio? È «tuo Padre», il punto di riferimento primo e ultimo delle tue idee, del tuo comportamento? O lo tiri fuori solo quando «ti serve»?

* Cerchi di conoscere LUI per quello che E’, che DICE, che VUOLE? Leggi abitualmente il Vangelo? O ti sei fatto una «tua religione», un dio «a modo tuo»?

* Comanda Dio, in casa tua, o l’opportunità? Ti comporti più o meno «come tutti», «come si usa»? Ti adegui alla legge del branco anche quando la tua coscienza ti fa capire che «sarebbe meglio un altro modo»?

* La PREGHIERA, la MESSA: cosa sono per te? Un obbligo fastidioso da accudire «quando si può»? O una necessità? Un rifornimento per non morire di asfissia spirituale?

* Chiedi aiuto a Dio? Quando preghi, lasci anche che Lui ti parli, o parli solo tu? Hai mai chiesto a Lui se ha per caso bisogno di te? In quale campo? Sei pronto ad essere «la Sua mano», oggi, nel tuo ambiente? O ti defili vigliaccamente?


LA TUA FAMIGLIA

* È un «rifugio» per i tuoi egoismi o il tuo primo campo di coerenza e di bene? Te ne servi o la servi? Porti problemi o risolvi problemi facendotene carico per la tua parte?

* In famiglia parli o sei attaccato al televisore o alle tue «faccende»? Parli di cose serie, anche se impegnative, o solo di cose frivole e scontate (sport, pettegolezzi, interessi...)?

* Vi educate, in famiglia, all’amore solidale e generoso o hai detto ai tuoi familiari: «Pensa per te... Fatti i fatti tuoi... Divertiti»? Brutte espressioni in bocca ad un cristiano!

* Di fronte alle difficoltà familiari, hai desiderato fuggire dalle persone della tua casa, invece che condividere? Lo hai fatto, qualche volta, cercando evasioni sbagliate? Hai tradito la fiducia dei tuoi per compiacere al tuo egoismo? Hai guardato «fuori» con occhi poco limpidi? Hai fermato i tuoi occhi per contemplare la bellezza o per stimolare in te istinti poco nobili?

* In casa tua, c’è spazio, cuore, denaro... per i poveri? Oppure «pensato per noi pensato per tutti»?

* In casa tua si legge il Vangelo abitualmente? Si prega insieme? Si parla insieme per chiedersi «la nostra famiglia piace a Dio»?

* Come hai amato il tuo coniuge? Ami prima e soprattutto con la testa e col cuore (stima, affetto...) oppure l’altro/a «ti serve» per toglierti delle voglie, per sfogare gli istinti. E’ una «persona figlia di Dio» o un «oggetto di utilizzo e consumo»?

* Hai rispettato la vita? Sempre? Anche quella appena concepita? Anche quella del malato? Del morente? Hai avuto cura della tua salute oppure ne hai abusato (stress da lavoro, da divertimento, da alcool o altre sostanze)?

* Hai amato e goduto della natura? Oppure ne hai abusato inquinandola?

* Di fronte agli errori dei tuoi cari.., sei intervenuto con amore? Hai rinfacciato? Hai guarito o ferito? Hai saputo chiedere scusa?


IL PROSSIMO...

* Gli «altri» per te sono estranei o fratelli? E’ gente che «potrebbe servire» o gente «da servire»?

* Il tuo prossimo chi è per te? I più vicini, i più amabili, i più interessanti...? O anche e prima gli altri più fastidiosi e bisognosi? Anche i «diversi da te», i «difficili», quelli che ti hanno fatto del male? Preghi per costoro? Ti disponi al perdono come ti ha chiesto Gesù, come fa Dio — che è Padre di tutti — con te?

* Puoi dire: «cerco gli altri, mi impegno per gli altri», oppure «faccio i fatti miei», «penso per me», «tiro a campare con i miei guai»?

* Preghi mai per chi ci governa o solamente maledici il «governo ladro»? Fai il tuo dovere civico: paghi le tasse o evadi? Ti interessano solo i tuoi interessi o il bene comune? E se il bene comune tocca i tuoi interessi? Che fai? Strilli o condividi?

* Trovi il tempo per aggiornarti, per essere più capace... come educatore, lavoratore, professionista o, per pigrizia, comodo, ti accontenti di quello che sei?

* Se hai troppo, ti preoccupi di condividere? Oppure per te è sempre poco quello che ti pare di avere? Hai fiducia nella Provvidenza, oppure vivi da affannato? Sei tu «provvidenza» per qualcuno?

* Ami solo se hai dei ritorni o sai amare gratuitamente? L’ingratitudine altrui ti ha bloccato? Ti sei chiuso in te stesso?

* Ami la tua Religione, la tua Chiesa? Hai mai pensato che anche tu sei “chiesa” e che i tuoi difetti sporcano il volto della Santa Chiesa?

* Che fai per testimoniare, dialogare, parlare di Cristo nel tuo ambiente di vita? Ti sei vergognato di Lui?


IL TUO CUORE...

Dice Gesù: «...dov‘è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore»

* Dov’è il tuo cuore? Qual è il tuo «tesoro»? Per chi e per che cosa vivi? Che cosa conta prima di tutto nella tua vita? Ci sono cose che sono diventate un po’ «idoli» nella tua vita (denaro, aspetto fisico, casa, cibo, posizione sociale... altro)? Hai sacrificato loro qualcosa di importante (tempo, denaro, fatica, pensieri...) che doveva essere impegnato in cose più serie? Usi e godi delle cose senza farti usare da loro?

* Ti preoccupi delle tue idee? Combaciano con quelle di Gesù Cristo? Oppure quando si parla di denaro, di sesso, di costume sociale, di famiglia, di lavoro, di giustizia... hai già tacitamente affidato la tua testa alla tendenza «dei più»?

* Sai stare «nel» mondo, senza essere «del» mondo?

* Termine di paragone per valutare le tue idee è il Vangelo? Ritrovarti «nel mucchio» ti preoccupa o ti tranquillizza?

* Sei vero o finto? Tieni all’apparenza, alla «bella figura»...? Per salvare queste sei pronto anche a sacrificare la verità, la limpidezza? Sei anche tu di quelli che «a fin di bene», dicono e fanno anche cose non giuste?

* Hai rispetto per le cose altrui o «ti arrangi»? Hai preso, trattenuto cose non tue? Sei pronto a restituire? Sei uno sciupone? O un tirchio?

* L’occasione ti ha irrobustito nei tuoi ideali o ti ha fatto ladro... di affetti..., di ruoli..., di privilegi..., di beni?

* Sei libero dentro dalle cose o hai desiderato la roba d’altri fino a farti idoli che ti condizionano?


E PER GUARIRE COMPLETAMENTE…

Può essere anche ardua la cura del “convalescente” per una guarigione piena e per prevenire ricadute. Per questo il Sacramento si chiama anche “Penitenza”. Che fare, in sintesi?

* Maggior frequentazione del Medico-Gesù con la lettura abituale del Vangelo (anche più volte al giorno). Come il cibo, tre volte al giorno, sostiene il tuo fisico, così la consuetudine col Vangelo ti metterà dentro la “mentalità di Gesù” e gli anticorpi evangelici contro i virus del mondo.

* Intraprendi o riprendi un più preciso cammino di fede cercando con tutte le tue forze un gruppetto di compagni di viaggio e un sacerdote guida per riferimento.

* La carità. È la “prova del nove”, il segno, la garanzia dell’autenticità della fede cristiana. Perdona le offese, condona debiti, restituisci ai poveri il tuo superfluo, condividi i tuoi privilegi, accogli, visita e sostieni i più deboli.

Inviato da:
Ivan_m1976



Santuario della Guardia

www.santuarioguardia.it

Preghiere raccomandate:

Atto di dolore

Litanie del pentimento