upplica a
Dio
Dettata dalla Madonna a Jelena Vasilj il 19 aprile 1983
«O Dio, il nostro
cuore è nel buio profondo; ciò nonostante è legato al Tuo Cuore. Il nostro cuore
si dibatte tra Te e Satana; non permettere che sia cosi! E tutte le volte che il
cuore è diviso tra il bene e il male che venga illuminato dalla Tua luce e si
unifichi.
Non permettere mai che dentro di noi ci possano
essere due amori, che mai possano coesistere due fedi e che mai possano
coabitare tra di noi la bugia e la sincerità, l'amore e l'odio, l'onestà e la
disonestà, l'umiltà e la superbia. Aiutaci invece affinché il nostro cuore si
innalzi a Te come quello di un bimbo, fa' che il nostro cuore venga rapito dalla
pace e che continui ad averne sempre nostalgia.
Fa' che la Tua santa volontà ed il Tuo amore
trovino dimora in noi, che almeno qualche volta desideriamo davvero essere figli
Tuoi. E quando, Signore, non desideriamo essere figli Tuoi, ricordati dei nostri
passati desideri ed aiutaci a riceverti di nuovo.
Ti apriamo i cuori affinché in essi dimori il Tuo
santo amore; Ti apriamo le nostre anime affinché vengano toccate dalla Tua santa
misericordia, che ci aiuterà a vedere chiaramente tutti i nostri peccati e ci
farà capire che ciò che ci rende impuri è il peccato!
Dio, noi desideriamo essere Tuoi figli, umili e
devoti a tal punto da diventare figli sinceri e cari, così come solo il Padre
potrebbe desiderare che siamo.
Aiutaci Gesù, nostro fratello, ad ottenere il
perdono del Padre ed aiutaci ad essere buoni verso di Lui.
Aiutaci, Gesù, a
comprendere bene ciò che Dio ci dà poiché a volte noi rinunciamo a compiere
un'azione buona ritenendola un male».
Dopo la preghiera, recitare tre volte il
Gloria al Padre
* Letteralmente «a
rabbonire il Padre Tuo nei nostri confronti».
Jelena ha riferito in seguito che la Madonna ha spiegato
il significato di quel verso così: «Affinché Lui possa misericordiosamente
far tornare la bontà in noi e renderci buoni». È la stessa cosa di quando un
bimbo piccolo dice: «Fratello, dì al Padre di essere buono, perché io lo amo,
affinché anch'io possa essere buono verso di lui».
Roger Bonin
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