reghiere a San
Leopoldo Mandic per i malati oncologici
(Si festeggia il 12 maggio)
Versione audio (on line)
1866 Montenegro - 1942 Padova - Patrono dei malati oncologici.
Davanti alla porticina del suo confessionale ogni giorno un folto gruppo di
persone di tutte le classi sociali era lì ad attenderlo.
Analfabeti e rozzi
contadini, professionisti, sacerdoti e religiosi, magnati dell’industria e
professori, tutti aspettavano in silenzio il loro turno e tutti padre Leopoldo
accoglieva sempre con la stessa premura, la stessa delicata discrezione,
specialmente chi si riavvicinava alla confessione dopo tanto tempo. «Eccomi,
entri pure, s’accomodi… l’aspettavo sa… » si sentì dire un signore di Padova che
da molti anni non si accostava ai sacramenti. E tanto era impacciato e confuso
che, entrato nel confessionale, invece di mettersi in ginocchio andò a sedersi
sulla sedia del prete; padre Leopoldo non disse niente, si mise lui in ginocchio
al posto del penitente e ascoltò così la sua confessione. Ed era, la sua, una
delicatezza attenta a non umiliare inutilmente, comprensiva della fragilità
umana: «Non abbia riguardo, veda, anch’io, benché frate e sacerdote, sono tanto
misero» disse a un altro. «Se il Padrone Iddio non mi tenesse per la briglia
farei peggio degli altri… Non abbia nessun timore». E a quel tale che aveva
grosse colpe da confessare e a cui costava molto vuotare il sacco, dire certe
miserie: «Siamo tutti poveri peccatori: Dio abbia pietà di noi…». Glielo diceva
con un tono tale che quell’uomo si sentì immediatamente incoraggiato ad
accusarsi con sincerità. Spesso ripeteva ai penitenti: «La misericordia di Dio è
superiore a ogni aspettativa», «Dio preferisce il difetto che porta
all’umiliazione piuttosto che la correttezza orgogliosa».
«esortava... nel
confessionale, non dobbiamo fare sfoggio di cultura, né dobbiamo dilungarci in
spiegazioni, altrimenti roviniamo quello che il Signore va operando». Così
raccomandava padre Leopoldo Mandic, il confessore della misericordia di Dio.
San Giovanni Paolo II, lo ha canonizzato nel 1983.
PREGHIERA DEL MALATO
O caro san Leopoldo, tu hai sempre aiutato e consolato quanti
ricorrevano a te nelle loro necessità spirituali e materiali. Animato da grande
confidenza, anch’io ricorro a te, così ricco di benevolenza e generosità. Nella
tua vita hai provato il turbamento e la fatica di vivere con il tumore: stammi
vicino. Tu conosci la mia angustia e trepidazione: vieni in mio aiuto. Sorreggi
la mia fede, rafforza la mia speranza, ottienimi la grazia di affrontare la
sofferenza e le cure del mio male, superando positivamente questa prova.
Intercedi presso il Padre affinché il mio cuore trovi la pace e la serenità
vera. Fa’ che io possa, con animo riconoscente, ringraziare quel Dio
misericordioso che tu stesso proclamavi “medico e medicina”.
Gloria al Padre
PREGHIERA DEI FAMILIARI
O
Signore, nostro creatore e salvatore, nella tua vita terrena e in san Leopoldo
ti sei fatto vicino ai malati e agli sfiduciati. Guarda con bontà gli uomini, le
donne e i bambini di ogni lingua, popolo e nazione che soffrono a causa del
tumore. Ascolta la nostra preghiera e la supplica dei loro cari: san Leopoldo e
la Beata Vergine Maria li visitino spiritualmente e seggano accanto a loro nelle
lunghe ore di ospedale e nelle notti insonni.
O san Leopoldo, rivolgiamo anche a te la nostra supplica con il cuore
colmo di tristezza e trepidazione per il/la nostro/a caro/a (…). Tu che hai
consolato i molti che si accostavano al tuo confessionale e li affidavi alla
Vergine Maria, “Parona Benedeta”, fa’ che nella grande preoccupazione per questa
malattia fiorisca la gratitudine per la vita e la speranza che la salute
ritorni.
Gloria al Padre
PREGHIERA PER GLI OPERATORI SANITARI
Caro san Leopoldo, nel tuo servizio di sacerdote, confessore e
consigliere spirituale, hai coltivato sincera stima e autentica amicizia con gli
operatori sanitari: medici, chirurghi, specialisti clinici, docenti
universitari, infermieri. Come buoni samaritani, assistevano e confortavano i
malati nelle corsie ospedaliere.
Noi
ti preghiamo perché quanti sono a servizio della salute e della vita umana
sappiano coniugare sempre competenza professionale con premurosa disponibilità.
Fa’ che il paziente sia sempre una persona da rispettare nelle sue sensibilità,
nelle sue paure e attese.
Ti
chiediamo di illuminare lo studioso nella ricerca di nuove cure, di guidare la
mano del chirurgo, di assistere il medico nella lettura dei referti, nella
giusta diagnosi e adeguata terapia.
O san Leopoldo, la presenza degli operatori sanitari e dei volontari
ospedalieri sia simile alla tua: discreta, sempre serena e sorridente, come
quando accoglievi chi era afflitto da sofferenze fisiche o angosciato nello
spirito. Sappiano infondere le medicine spirituali del coraggio e della
speranza.
Gloria al Padre,
Salve Regina
Vedi anche:
Novena a San Leopoldo Mandic
Alberto Civiero
www.leopoldomandic.it