ovena a Papa
Giovanni XXIII per chiedere grazie
(Si recita dal 2 al 10 ottobre)
Signore, sono qui davanti a te
senza saperti dir nulla. Eppure ho tante cose da dirti, tante cose da chiederti.
Ma sono troppe e non so da quali cominciare. Signore ho una pena che tu solo
conosci. Tu ed io. Non oso dirla a nessuno. Mi vergogno di farla sapere ad
altri. Signore, la dico a te. Vedi, mi costa di dirla anche a te. Perdonami. Tu
che mi leggi nel cuore, tu aiutami, Signore. Esaudiscimi per la fede del tuo
servo Papa Giovanni. Per il bene che ti ha voluto, rivolgi a me il tuo sguardo
di padre buono. Signore, soccorrimi, dammi la grande grazia che ti chiedo.
Padre nostro...
Signore,
so che tu hai sofferto nel veder soffrire. Non hai pianto sulla tomba di
Lazzaro? Non hai pianto sulla tua città che ti rinnegava e fuggiva da te? Io
sono tentato di fare lo stesso. Sono tentato di ribellarmi a te, di fuggire da
te. Signore, non permetterlo, te ne scongiuro. Fa' che vinca me stesso, la mia
riluttanza e che stia sempre con te. Ma tu, o Signore, per intercessione del tuo
servo Papa Giovanni dammi la grazia che ti chiedo, che lui ti chiede per me. Io
non son degno di levare la mia voce a te, ma lui sì. Per lui, ti prego,
esaudiscimi, Signore.
Padre
nostro...
Signore,
se guardo l'anima mia mi spavento. Quanti peccati. Tutti i giorni ne commetto.
Come pregarti così? Ma, o Signore, non sei tu Padre, un padre che non porge un
sasso a un figlio che chiede pane? Ti confesso che a volte ho questa
impressione. Anche ora, Signore, anche ora, mentre ti prego, mi domando se la
tua bontà vincerà la mia miseria, se il tuo amore sorpasserà la mia cattiveria.
Signore, liberami da quest'incubo, dissipa la mia diffidenza nella tua bontà. Tu
che ci hai dato in Papa Giovanni un esempio vivo di semplicità affettuosa per
te, di confidenza illimitata, di sereno abbandono, con la grazia che ti chiedo
per i suoi meriti, dammi quella di non aver mai paura di te, ma solo del peccato
e che ti ami come tu meriti di essere amato.
Padre nostro...
Ripetere per nove giorni consecutivi
Adeliana Sfragara
catholicmind.altervista.org